L’ARTE E’ SACRA – 6 Centro – Milano
L’arte è Sacra – 6 Centro di Milano
Direzione artistica: Francis Nathan Abiamba,
La Comunità Educativa di Lecco Casa Don Guanella, già attiva nell’ambito di molti progetti sociali, si rivolge con impegno anche al recupero e all’emancipazione di giovani con problematiche di abbandono, poca scolarizzazione e cattiva socialità (in molti casi stranieri), operando attraverso percorsi di socializzazione e formazione, orientati all’inserimento lavorativo. Coadiuvati da insegnanti e educatori volontari, i ragazzi apprendono i rudimenti e i trucchi di alcune attività artigianali, come si faceva nelle botteghe d’altri tempi. Questo stimola la creatività e il lavoro di squadra, ma al tempo stesso mette in luce singole peculiarità e capacità. In questo contesto opera Afran Biamba, già conosciuto e rinomato writer, pittore e scultore, nonchè “maestro d’arte” in svariate discipline artistiche, con una enorme esperienza nell’utilizzo di tecniche e materiali. Messa a disposizione dei ragazzi questa capacità riesce a far emergere gli spunti creativi degli autori e a dar luogo ad interessanti proposte artistiche. “L’ARTE È SACRA” è una proposta per fare sperimentare a questi ragazzi il piacere e l’emozione di una vetrina artistica e per farli conoscere con una esposizione di lavori fatti da loro, in cui vengono reinterpretati con gusto moderno temi classici religiosi. Coscienti dell’importanza sociale che l’arte ha sull’educazione dei giovani e nella formazione delle comunità, il Ponte degli Artisti, proprio per la sua natura di custode di quei valori di passaggio, di sviluppo, e di aggregazione, di cui si fa portavoce nell’ambito artistico, non poteva non favorire questo appuntamento con un grande artista (Afran) e i suoi ragazzi. Così dalle ore 19,00 del 22 luglio fino al 31 dello stesso mese, a Milano presso il Seicento in via Savona, 99 avrà luogo la mostra L’ARTE È SACRA. Laboratorio di pittura con Afran Dal 2010 Casa Don Guanella inizia, quasi per caso, una collaborazione che si rivelerà preziosissima e duratora, con l’artista Afran Abiamba (leggi la biografia). Dopo un primo progetto con i ragazzi di XXL che prevedeva la realizzazione di alcuni murales sulle pareti esterne della struttura (dal lato della ferrovia), inizia una collaborazione dalla quale fioriscono una serie di dipinti che, nell’anno della canonizzazione di Luigi Guanella, vestono fuori e dentro le pareti della nostra Casa, con affreschi pregni di bellezza e significato. I dipinti del salone rappresentano San Luigi Guanella attorniato dai ragazzi e dalle ragazze della Casa, poi gli stessi ragazzi che si allontanano, mentre sulle scale sono stati illustrati quattro momenti rappresentativi di Casa Don Guanella: l’accoglienza-condivisione, il lavoro, la preghiera e il divertimento. L’arte di Afran offre la sua potente capacità espressiva, di emozionare, di far addentrare nella vita e nel carisma di San Luigi Guanella, anche attraverso spettacoli in cui l’artista si esibisce dipingendo dal vivo, al ritmo della musica e della danza. Da ricordare la performance, in occasione dell’inaugurazione della hall, in coppia con la ballerina Isabelle Cassinotti, nonché lo spettacolo “E poi Dio creò la bicicletta”, tenutosi in presso la Camera di Commercio di Lecco, ancora in collaborazione con Isabelle e con alcuni ragazzi della Casa. E la collaborazione col talentuoso Afran continua… Guarda le foto delle opere a Casa Don Guanella. Guarda il video del suo spettacolo pittorico e danzante. Laboratorio di ceramica Il laboratorio di ceramica, proposto ai ragazzi di XXL, è un luogo dove, attraverso la manipolazione dell’argilla i ragazzi possono creare, inventare, progettare e lavorare con la fantasia. Dal prodotto grezzo e dopo una serie di fasi che caratterizzano il processo di produzione, l’oggetto finito è il risultato di tempo, impegno, attenzione e precisione, lavorando “tutti allo stesso tavolo”. Anche quest’ultimo aspetto rivela importanti significati: condividere questo momento significa condividere entusiasmo, malumori, difficoltà, idee; è così che il laboratorio di ceramica diventa un microcosmo della realtà, uno spaccato della vita quotidiana dove i ragazzi si approcciano al “fare” e allo “stare.” La dimensione della progettualità è un aspetto importante: il laboratorio fine a sé stesso, risulterebbe scevro di intenzioni, di spessore e di obiettivi specifici. Lavorare ad uno scopo preciso, collocato nel tempo, permette invece ai ragazzi di avere un riferimento; ecco quindi che, l‘ idea di organizzare una bancarella di raccolta fondi, diventa uno stimolo a partecipare con impegno e maggior responsabilità. A maggior ragione se il ricavato viene utilizzato a beneficio del gruppo: grazie ai fondi raccolti con le bancarelle, infatti, i ragazzi sono riusciti a finanziarsi parte della vacanza trascorsa a in Spagna! Laboratorio di cuoio e artigianato I ragazzi coinvolti possono sperimentare, attraverso attività di progettazione, realizzazione e di confronto, l’utilità della proposta nei termini di espressione di abilità cognitive e manuali non indifferenti, con l’intento già esplicitato nel progetto pedagogico. Si prevede pertanto, con il contributo di un tecnico di laboratorio e la presenza degli educatori, di promuovere negli utenti del Centro l’interesse, le motivazioni, lo sforzo cognitivo, progettuale e manuale utile a rafforzare la capacità di esprimere il “proprio genio” e di acquisire maggiori certezze e sicurezze fondamentali nel percorso di crescita dei minori coinvolti, ancora più utili se riferiti a situazioni di deprivazione culturale, affettiva e sociale. I prodotti del laboratorio (piccoli oggetti di cuoio, di pelle, di riutilizzo di materiale da riciclo, ecc…) verranno poi offerti alle famiglie di appartenenza quale “ritorno” delle attività del Centro, oppure ceduti dietro piccola offerta libera a conoscenti e amici della Casa di Lecco. Eventuali piccole somme ricavate dalle attività verranno impiegate nelle attività ludiche proposte ai ragazzi stessi, concordando con gli stessi un loro utilizzo. Laboratorio musicale Il laboratorio musicale, pur partendo dalle stesse premesse pedagogiche e da un corso di chitarra già in essere, rappresenta una modalità alternativa rispetto all’espressione di sé. Infatti, in questo caso la centralità del tipo di attività svolta risulta più libera e creativa rispetto alla progettazione e produzione di oggetti. Concretamente, il laboratorio si doterà di alcuni strumenti di base (chitarre, tastiere, strumenti a percussione…) che verranno impiegati per apprendere le abilità di base utili ad esprimere tutta la creatività tipica dell’età, difficilmente espressa in ambito familiare o scolastico, specie in soggetti in stato di deprivazione culturale e sociale. Inoltre, l’apprendimento di nozioni teoriche permetterà agli educatori di lavorare sulla sfera delle motivazioni e dell’impegno, abilità utili e generali rispetto alle altre attività attuali degli utenti (scuola), se non future (ambito lavorativo e professionale). Inoltre, da non sottovalutare la dimensione della costruzione del gruppo (dei piccoli musicisti), con tutto quello che significa nei termini delle capacità di mediazione e di confronto.