GLADYS MARIA DE LA RABA OPEROSA

TITOLO OPERA:  “LA GIOCOSA”

Dimensioni: 609 x 70 cm

Tecnica: mista

Sezione: pittura

GLADYS MARIA DE LA RABA OROPESA

nota descrittiva dell’opera :L’Artista nel creare l’opera ,usa con determinata consapevolezza i colori con una forza espressiva tipica di un espressionismo attualizzato, come è nella sua natura i colori parlano e raccontano le espressioni e le emozioni di ciò che ritrae.Il Viola parla della profondità e  del mistero che circonda il ritratto originale ,il giallo è l’energia fisica che sprigiona il dipinto.L’utilizzo di materiali pittorici moderni ne rende ancora di più la contestualizzazione storica attuale.

Gladys Maria de la Raba Oropesa è un’artista assolutamente non convenzionale e poliedrica.

La sua formazione artistica ha inizio presso l’Accademia di Belle Arti San Alejandro dell’Avana a Cuba, suo Paese di origine, la più antica istituzione dell’America Latina per l’insegnamento delle arti.

Una volta completati gli studi entra a far parte della UNEAC – Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba.

Il suo stile si delinea sin da subito con caratteristiche multiple che vanno dal figurativo simbolico all’astrattismo, ma sempre con una connotazione spirituale che rimanda ai concetti più profondi della religione animista.

La complessità delle sue idee si riversa nei suoi lavori dove si percepisce, di sottofondo, l’eterno scontro tra le forze del male e del bene. Queste lotte misteriose si manifestano nella natura e nel mondo circostante sotto forma di simboli che Gradys vuole decifrare.

Nel 96 arriva in Italia.

Qui ha modo di approfondire lo studio della fotografia, raggiungendo traguardi importanti grazie a scatti da cui emerge un occhio attento e una poetica struggente.

Si cimenta anche nella tecnica del body painting partecipando a spettacoli dove realizza straordinarie pitture su corpo.

Per Gladys non è importante il supporto su cui dipingere, per lei la pittura è un’urgenza, un impulso che con forza esce dagli argini di una forma predefinita.

Molteplici sono le sue partecipazioni ad esposizioni ed eventi, la straordinaria “iperattività artistica” di Gladys è energia allo stato puro.

Le sue opera, in tutte le sue sfaccettature, è lo spaccato di una biografia ricca di contaminazioni culturali, di un vissuto che emerge senza veli attraverso la prorompenza del colore, vivo, brillante e dinamico.

Katia Pangrazi

Questa sua nuova “avventura” in Pulp Jazz Festival, giunto alla sua terza edizione, la vede protagonista di una personale dove il ritratto fotografico è il fulcro attorno al quale si snodano tutti gli appuntamenti in calendario.

Una serie di scatti in bianco e nero dove i musicisti, colti nell’atto creativo, vengono reinterpretati da Gladys con tocchi di colore in stile pop art.

Una simbiosi tra pittura, fotografia e musica. Un gioco di ruoli che viene ribaltato dove il suono sembra uscire dai colori brillanti piuttosto che dagli strumenti musicali.